Lino Maupas, frate francescano, nato a Spalato in Dalmazia, il 30 agosto 1866 e morto a Parma, presso il pastificio Barilla il 14 maggio 1924. Di famiglia nobile; il padre Giovanni Maupas, discendente da un illustre famiglia francese avrebbe desiderato un figlio avvocato, ma Lino sceglie invece la vita religiosa. La madre, Rosa Marini di Avezzano, è una nota attrice e da lei Lino eredita la ricchezza interiore, l'amore per tutte le creature e la capacità di vedere il bene che si nasconde in ogni persona. Compie il noviziato a Fucecchio e si reca in Albania. Poi è a Bologna, soprattutto per curarsi la vista (viene operato ad un occhio).
A Parma giunge il 18 giugno 1893 e diviene prima Cappellano della chiesa SS.Annunziata e poi del Riformatorio Lambruschini della Certosa di Via Mantova. Parma in quegli anni piuttosto povera e turbolenta: certi borghi sono il regno dei pidocchi e della tubercolosi, nascondigli di gente fuori legge, attaccabrighe punteggiati di osterie malfamate. Nel convento dell'Annunziata a Padre Lino viene assegnata la cella n°38.
Da qui inizia la sua meticolosa, costante opera di ricerca, di accostamento dei poveri, degli ignoranti dei bimbi di chi è al di fupri del vivere civile. Nel 1898 inizia la rivolta dei poveri sempre più violenta fino al 1907 quando Padre Lino salva la sua chiesa dalla furia del popolo. Ma è quale cappellano del carcere che il frate ottiene l'affetto maggiore soprattutto da gente ruvida da tempo non abituata ad amare; poi l'incarico di cappellano al riformatorio Lambruschini e il "trasloco" dal convento al carcere.
Sempre senza protestare, rinunciando al cibo e al sonno una vita che lo conduce ad una vecchiaia precoce: negli ultimi tempi non ha nemmeno la forza di fare le scale per entrare in cella, e si addormenta per terra in chiesa.
Poi la fine: muore nel pastificio Barilla il 14 maggio 1924 mentre chiede l'assunzione di un giovane bisognoso.
In tasca gli trovano tutti i suoi averi: una manciata di briciole.
Il 25 luglio 1942 comincia il processo di beatificazione presso la Curia vescovile di Parma, mentre la statua di Padre Lino nel cimitero della Villetta è visitata in cintinuazione da fedeli che chiedono grazie.
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