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    REGGIA DI COLORNO (12 KM da Parma):
    per informazioni: tel.0521-312545  fax 0521-521370 reggiadicolorno@provincia.parma.it



    Una prima Rocca di Colorno fu costruita intorno al XIII secolo a difesa dell'Oltrepo. Appartenne a nobili famiglie, quali i da Correggio e i Terzi. Da antica rocca a dimora signorile, raggiunse grande splendore con la colta e amabile Barbara Sanseverino che, fra Cinque e Seicento, rese il Palazzo sede di una raffinata vita di corte, raccogliendovi dipinti di Tiziano, Giulio Romano, Correggio, Mantegna e Raffaello.

    In seguito alla decapitazione ed alla confisca dei beni della Contessa Barbara Sanseverino, per ordine del Duca Ranuccio I, Colorno e la sua rocca passarono ai Farnese nel 1612. Fu il Duca Ranuccio II Farnese che, nel 1660,  cominciò i grandi lavori che conferirono alla rocca l'attuale aspetto di residenza barocca.

    Molti interventi furono progettati dall'architetto di Corte Ferdinando Galli Bibiena: il Palazzo, il giardino e le fontane di Colorno, divennero famosi presso le altre Corti per il loro fasto e la loro bellezza.

    Ai Farnese successero i Borbone. La sera del 17 ottobre 1732, infatti, il diciasettenne Don Carlos, giunto dalla Spagna, fece il suo ingresso nel giardino Ducale che gli si presentò in tutta la sua magnificenza, illuminato a giorno, animato da suonatori, cantanti, apparati di macchine a sorpresa e fuochi artificiali. A partire dal 1750, durante il regno di don Filippo di Borbone al Palazzo lavorarono l'architetto Petitòt e lo scultore Boudard; il Teatro di Corte ospitava regolarmente compagnie francesi e italiane, tra cui quella del grande commediografo Carlo Goldoni .

    Con il Congresso di Vienna nel 1815 il Palazzo venne dichiarato "Imperiale" (cioè residenza eventuale dell'imperatore dei francesi), e assegnato alla moglie di Napoleone Maria Luigia d'Asburgo, Duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla dal 1816 al 1847.

    Nel trentennio del suo ottimo governo ella rivolse diverse attenzioni sia al giardino, trasformato all'inglese, che al Palazzo, restaurato nel 1817 e poi nel 1839. Alla sua morte tornarono i Borbone, con Carlo III e la moglie, Luisa Maria du Berry, dal 1847 al 1859. Attualmente il Palazzo è sede di mostre ed esposizioni e i giardini sono aperti al pubblico.









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