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In provincia

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    In montagna, sulle colline, in pianura, in ogni punto strategico del parmense, sono sorti, soprattutto dal Duecento al Cinquecento, per volontà dei Rossi, dei Sanvitale, dei Pallavicino, dei Da Correggio, dei Meli Lupi e dei Torelli, fortilizi, rocche e castelli (circa 100). Alla sicurezza questi dovevano unire eleganza architettonica e ricchezza decorativa degli interni: erano rocche forti, ma anche spesso le sontuose abitazioni di piccole eppur fastose corti, centri di cultura e d'arte, cui accorrevano specie nell'età della Rinascita, poeti e pittori di altissima fama.

    I secoli e gli eventi hanno qualcosa aggiunto e molto tolto: ma arte, storia e leggenda aleggiano ancora su questi castelli, anche su quelli di cui solo le rovine biancheggiano ancora tra il verde.

    LA TERRA DI VERDI

    Il viaggiatore che, lasciata la Via Emilia, s'avventura diretto al Po, sfiorando antiche Abbazie Benedettine, ben presto giunge alle Roncole, dove sta la casa del Maestro. Di lì trascorre poi a Busseto dove tutto parla di lui e quasi aleggiano nell'aria le note sue fatali fino ad arrivare,
    alla villa di Sant'Agata.
    Dalla Parma ducale, dove si conservano le memorie del suo peregrinare nel mondo, massimo interprete verdiano nei maggiori teatri d'Europa e delle Americhe, fa eco Arturo Toscanini.
    Ai grandi conviene il massimo degli onori:l'imminente Festival Verdiano,siccome Bayreuth e Salisburgo per altri Sommi,è il degno omaggio della sua terra a Giuseppe Verdi.

    LA VIA FRANCIGENA

    Una giornata di cammino, una sosta e di nuovo riprende l'itinerario del pellegrino medievale : homo viator.La strada Romea dalle immagini della cattedrale di Fidenza alle pievi di Fornovo,Bardone, Berceto consente di ripercorrere dalla pianura al monte questo cammino nelle sculture in arenaria dei mostri, dei santi, dei re e dei pellegrini, testimoni di una umanità già europea.

    LA REGGIA DI COLORNO E L'ARANCIAIA

    Dal viale in terra battuta del Giardino si partivano in quel pomeriggio di tardo autunno di oltre un secolo e mezzo fa con sopra i grandi vasi di aranci, che i cavalli trainavano fino all'"Orangeria nobile" percorrendo poi al suo interno la salita, che conduceva al piano superiore (oggi sede del museo etnografico della civiltà contadina).
    La Duchessa se n'era anch'essa appena andata dal Palazzo, che le serviva da residenza estiva, lasciando a malincuore quella "Versailles dei duchi di Parma", da lei considerata assai"agrèable"per gli appartamenti in stile, i graziosi salotti, il magnifico parco all'inglese.

    IL PO E LA BASSA DI GUARESCHI

    E' Lui, Giovannino che invita a recarsi in "quella fettaccia di terra grassa spaparanzata lungo la riva del Grande Fiume" dove "c'è gente che si scalda facilmente" e s'appassiona ancora a "storie che il Grande Fiume racconterà a chi va per favole nei pioppeti e sugli arenili". A patto naturalmente di andarci quando il caldo non è ancora "roba che si vede e che si tocca" e la nebbia non è tale "da tagliare col coltello".

    I LAGHI DELL' APPENNINO

    Nell'alto declivio a settentrione del crinale appenninico, bordate di verdi faggete, splendono gemme scintillanti.Gli specchi d'acqua del Lago Santo, dei Lagoni o Laghi Gemini in Val Parma, del lago Ballano in Val Cedra e altri ancora, una ventina in tutto, in un breve spazio di monti accolgono il turista amante della natura e dell'antica storia, testimone del dialogo dell'uomo con la montagna.

    UNA PROVINCIA TERMALE

    C'era una volta il sale a Salsomaggiore.
    Poi nel 1839 Lorenzo Berzieri, medico condotto, scoprì le virtù delle bagnature "d'acqua madre".
    Maria Luigia, duchessa di Parma, sovvenne con munificenza all'apertura delle Terme solforose di Tabiano.Di lì a poco tutto cambiò, le fabbriche del sale furono soppiantate dagli stabilimenti termali.
    A Salsomaggiore è la Regina Margherita una delle più assidue frequentatrici del Grand Hotel des Thermes, mentre la vicina Tabiano accoglie Giuseppe Verdi.
    Oggi ancora si entra in quelle profluvie di oro e di azzurro, sotto lo sguardo di chimere e di odalische, in un perpetuo moto ondoso, guidati da innumerevoli riccioli e fiori, che rimbalza delle Terme Berzieri, fra Liberty e Dèco con ispirazioni di antico Oriente.
    E il mito d'Igea col suo corteo d'ancelle tutto compendia.
    Il mito antico si ripete anche altrove in provincia, sempre ai piedi dell'Appennino,entro cornici di riposante tranquillità. A Monticelli Terme, a S.Andrea Bagni sgorgano le acque della salute, là si rinnovano con provata efficacia i riti intramontabili dei culti termali.

    I MUSEI DEL CIBO

    Parma, food valley dell'Italia, con la sua storia, la sua gastronomia, i suoi prodotti e le sue aziende offre con i Musei del cibo, la possibilità di entrare e scoprire secoli di tradizione finalizzati a produrre cibi di altissima qualità
     

    METE TURISTICHE

    Se volete trascorrere una vacanza riposante ed allo stesso tempo nel segno dell'attività fisica, non possiamo mancare di invitarvi a Bedonia, uno dei centri più belli ed accoglienti dell'Appennino Parmense, dove, il meraviglioso ambiente naturale, il camping dotato di tutti i confort, le moderne attrezzature sportive e le manifestazioni folkloristiche vi faranno dimenticare le noiose giornate cittadine.






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