• Augusto Migliavacca
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  • AUGUSTO MIGLIAVACCA
  • Violinista. Nato nel 1838 non vedente, Augusto Migliavacca all'età di sette anni fu avviato allo studio del violino, e in esso trovò un'autentica fonte di vita, perfezionandosi sempre più fino a raggiungere un virtuosismo eccezionale, che gli valse più tardi l'appellativo di "Paganini dei suonatori ambulanti". La sua famiglia non viveva certo in floride condizioni economiche e la padronanza dello strumento musicale, condussero presto il violinista all'attività di solista vagabondo.

    Visto che poi era in possesso di una discreta voce, Migliavacca cominciò ad accompagnare con il canto il suono del violino. Da giovane compì una tournèe (se così si può chiamare) attraverso vari caffè del Piemonte, e poi, per lungo tempo, accompagnato da uno stridulo suonatore di chitarra, (e più tardi, per 15 anni, dal violinista Giuseppe Ferrari e dal violoncellista Bartolomeo Marchesi), si aggirò per vie, piazze e cortili di Parma, a proporre la propria musica. Notissime restano le sue tappe dinanzi al vecchio caffè Marchesi e nelle sale del Concordia e della Croce di Malta, e poi, molto spesso in occasioni di sagre e fiere nei paesi della provincia.

    Nessun altro musicista concesse in vita sua tanti bis a così poco prezzo, magari per due o tre centesimi gettati nel piattino delle elemosine. Dinanzi alla tozza colonna della Piazza Grande, ove era stata deposta la testa mozzata del tiranno Anviti, ucciso a furor di popolo, Migliavacca eseguì, in una giornata di tregenda, il suo più tragico programma. Un giorno che gli si sfasciò lo strumento, Pellegrino Molossi rimediò all'incidente (che sarebbe diventato di vitale importanza per il violinista da "strada")lanciando una pubblica sottoscrizione sulle pagine della Gazzetta di Parma. Un'altra volta, mezza città accorse in piazza per assistere alla storica sfida tra il trio Migliavacca e il trio di un certo Zinzani: il complesso vincitore avrebbe avuto il diritto di soppravvivere in città; ebbene, i parmigiani furono quasi tutti a favore di Migliavacca e dei suoi accompagnatori.

    Compositore dotato di notevole vena, il violinista ha scritto e dato alle stampe una nota marcia (Addio alla brigata Ancona), una mazurka (Flora), una polka (Gli ultimi giorni di Carnevale), un grazioso valzer (Luce dell'anima), un altro suonatissimo valzer (L'usignolo) ed è come tutti sanno l'autore della celeberrima Mazurka variata che porta il suo nome, peraltro per qualche tempo attribuita ad altri compositori. Morto Augusto Migliavacca nel 1901, venne indetta una pubblica sottoscrizione sulla Gazzetta di Parma per erigergli un busto, sotto i portici del cimitero.




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