LUNARIO PARMIGIANO
-
·
Sensa amor né mäl ‘d dent, vón al n’à provè njent.
·
La medzen’na p’r il dònni l’é un marì
·
La roba vecia la va a cà
di cojon
SCHERZI DI UNA VOLTA
Re Gisto, il simpatico ladruncolo che “operò” tra le due
guerre e che ispirò diverse poesie del poeta Alfredo Zerbini, amava anche fare
scherzi. Molte delle sue sortite infatti non avevano
scopo di lucro, ma solamente di divertimento.
Un giorno, ad
esempio, andò da un bottegaio assieme ad un amico col quale fingeva di altercare.
Gisto disse al salumiere, indicando un bel salame fra
quelli appesi:
“ Par piazér, ch'al me peza còl salam
lì ”.
Il salumiere
obbedì: “ Un chilo e dozent “, disse.
“Adésa ch'al la taja par piazer “,
aggiunse Gisto.
Il commerciante
affettò il salame.
“ Ch'al la péza ancòrra
“ gli disse
Gisto quando ebbe finito.
Pazientemente il
salumiere ripesò il salame:
“
Un chilo e dozent! “ lesse Gisto
sul quadrante della pesa e, rivolgendosi all'amico disse: “A t' l'
äva ditt, stupidd, che anca
tajè l'era semp’r al medezim pez !“ e tutti e
due scapparono in gran fretta.
(Da “Apen’na da biasär”
di G.Mezzadri)
ASSEDIO ALLA
CITTA’
Auto: assedio alla città: Il traffico veicolare nella
città è ormai avviato verso la paralisi. Solo attraverso le generalizzazione del trasporto pubblico , oltretutto di
gran lunga più economico, sarà possibile decongestionarlo. Un
piano dell’Amps diretto a rendere più snelle e veloci
le proprie linee e più frequenti passaggi.
Da un articolo di G.Giulietti
riportato dalla rivista PR 13 del dicembre 1971
PANE AL PANE
Così si è titolata una mostra-rassegna dedicata al Pane svoltasi nel marzo del 2004 nel Palazzo
Ducale di Colorno. Una splendida esposizione in cui è
stata riproposta al visitatore attento la storia del pane, prezioso alimento
che da sempre rappresenta nutrimento universale, e racchiude nel contempo quanto, l’insieme frumento-macinazione-farina
e pane, costituisca il complesso di storia evolutiva dei singoli popoli e
territori che hanno sviluppato nei secoli. Il pane, la cui origine si fa
risalire al terzo millennio avanti Cristo, in cui si racconta di Ekunda, un uomo animalesco iniziato alla civiltà grazie ad
una donna che gli ha offerto il pane. La rassegna in cui sono state
efficacemente descritte e illustrate tutte le fasi che portano dal seme al pane ha offerto al visitatore un
percorso emotivo e partecipato con l’esposizione degli strumenti anche di
origine antiche, di grandissimo interesse che hanno contribuito all’evoluzione
di questo preziosissimo alimento.
“La storia celebra i campi di battaglia dove
incontriamo la morte, ma sdegna di parlare dei campi arati dei quali viviamo;
sa i nomi dei re, ma non può dirci l’origine del grano. Queste
sono le vie dell’umana pazzia”. (Jean Henri Fabre)
(dall’opuscolo
della mostra “Pane al Pane”)
FILASTROCCA
Cost chi l’è caschè int al pòss
cost chi al l’à tirè su
cost chi al l’à sughè
cost chi ‘l gh’à fat la sùppa
e cost chi al
l’à magnäda tùtta.
ÓV SÒTTA
QUÄRTA
Me mädra la prezentäva j óv còt insèmma a ‘na savorìda sälsa fàta da ‘un bicér äd lat, tre anciòvvi sott’òli, un cuciär äd pasta äd znàvra, un cuciarén scärs äd farén’na, un giäld
‘dl’ óv, pòch säl, còta e mezdäda sémpor infìnna a färla infisìr.
La tajäva j óv in du par la longhèssa la ja quatäva
con la sälsa e la ja decoräva con dil
ftén’ni äd cùmmor. J éron gustózi e bónni bombén.
(Laura Terenzani)
Produced by ParmaItaly.com