LUNARIO PARMIGIANO

Aprile 2013

 

Lunario parmigiano

Chi  gh’ à un bon soch in-t-al córtil ch’al  la spära pr’al méz d’ avril

 

 

 

LA SOJÓLA

Giorgio Saccò, barbiere di borgo delle Colonne, aveva riaperto negozio da pochi giorni dopo la chiusura di ferragosto. Entrò Salvo Mollica, un anziano signore, che gli chiese:

"Indo' sit stè Giorgio, ch'a són pasè e gh' éra sarè ?"

"Són stè al mär" (Al mare).

"A fär ?" (A fare ?) - "A fär al bagn" (A fare il bagno).

"An n'ävot miga pu basta äd la sojóla ?!"(La sojóla è il bigoncio dentro il quale, un tempo non lontano, facevano il bagno coloro che non avevano la doccia o la vasca.)

(G.Mezzadri)

 

 

15 APRILE 1388

G. Galeazzo manda una lettera al nostro podestà colla quale gli ordina di far diligenti ricerche de furiosi. insani e mentecatti e di farli carcerare e nutrire, ove i parenti dei medesimi non ne avessero cura.

 

·                   Magna cól forsénni ch’a t’à fat to mädra

·                   Méj ésor invidjè che compatì

·                   Bón marchè, cojón imbrojè



IL BOJA DEL DUCATO

Giuseppe Pantoni, detto il Boja del Ducato, (siamo nell’ottocento) si diceva possedesse un diploma o autorizzazione ducale ad esercitare l’arte di preparare impiastri, pomate ed unguenti. Il figlio Benedetto e la nipote Angiolina continuarono tale arte che la tradizione riteneva plurisecolare. Quando la famiglia Pantoni si estinse, così oralmente si narra, si spense: “La rasa dal Boja,dla Bojèssa, ‘dlaBojassa, dal fiól dal Boja e ‘dla Bojètta”.

(L.Gambara – Novelle parmigiane dell’ottocento - Off.Graf.Fresching)

 

 

EH, LA FÓRCA 'D BRETTA!

Eh. la fórca 'd Bretta! (Eh, la forca di Berretta!), è una delle esclamazioni che ricorrono più frequentemente nella parlata parmigiana per esprimere meraviglia unita a disappunto o disgusto. Potrebbe tradursi con "Accidenti!", o "Eh, che diavolo!" o giù di lì. Val la pena di ricordarla, insieme con il modo di dire, altrettanto comune, färon pu che Bretta (farne più di Berretta) a significare: "compiere ogni sorta di malefatte".  Per quei pochi che non lo sapessero, chiariamo che con Bretta si vuole alludere al feroce Giuseppe Berretta detto "Zoni", ladro ed assassino, che fu impiccato 1'8 agosto 1804, di domenica, in Piazza della Ghiaia, a triste conclusione di una vita spesa in rapine, spesso accompagnate da inumane sevizie…] […Dopo l'impiccagione, la testa del malvivente fu tagliata e collocata in una gabbia di ferro che venne esposta al pubblico in tutti i luoghi che avevano veduto i crimini del Berretta; fu quella la forca cui allude l'esclamazione parmigiana, e non già il patibolo su cui venne impiccato….]

(da che lavór sjor Gibartén! – di G.Capacchi)

 

 

 

 

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